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10° Vanishing Point Pagani



Le auto possono essere interpretate in più modi: c’è chi le vede come ferraglia senz’anima, chi le vede come semplici mezzi di trasporto per andare da A a B, e chi le vede come opere d’arte.
E  questa è senza ombra di dubbio la definizione più adatta per le Pagani, vere e proprie opere d’arte nate dalla geniale mente di Horacio Pagani, un artista del mondo dell’automotive, un pittore con una tela dalle quali sono nate la prima la splendida Zonda, prodotta dal 1999 nella fabbrica di Sogni a San Cesario sul Panaro e poi la magnifica Huayra. Se volessimo trovare un corrispondente moderno di Leonardo Da Vinci, sicuramente lo troveremmo in Horacio.

 



Detto ciò, passiamo ai fatti: la scorsa settimana si è tenuto il 10° raduno di proprietari di Pagani (e non solo, come vedremo successivamente erano presenti alcuni piacevoli “intrusi”), anche se più che raduno oserei definirlo più come un festival dell’eccesso, in quanto le Pagani sono davvero esagerate in tutto e per tutto (in senso positivo, ovviamente), specie la prima volta che le si vede dal vivo: bassissime, larghissime e aggressive in tutto e per tutto, sguardo, suono…persino nelle viti!





Presente all’evento l’(ennesima) ultima Zonda (non che ciò ci dispiaccia, anzi!): la LM, la più recente di una lunga serie di one-off, ispirata –proprio come dice il suo nome- alla 24 ore di Le Mans, mossa dal già noto 7.3 V12 aspirato by AMG portato a 760CV. Questa è una one off ha spaccato in due l’opinione degli appassionati, in quanto presenta una particolarità: come si può vedere dalle foto ha i fari diversi rispetto alle altre Zonda, e questo può essere visto come un azzardo, dato che la Zonda  è capolavoro così com’è…giusto per tornare in tema Da Vinci, è come se qualcuno toccasse la Gioconda, sarebbe un sacrilegio, no? Ciononostante non è andata così, in quanto (personalissima opinione) reputo la LM più che riuscita, rendendola ancora più esclusiva di quello che è!



 

Ma non era l’unica stella dell’evento: ecco qui una delle tre superbe Zonda Tricolore prodotte, dedicate proprio alle Frecce Tricolore, con numerosi annessi richiami, come la banda tricolore che attraversa la carrozzeria, o il blu della stessa tonalità dei caccia usati dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale. Tutto ciò la rende (a mio avviso) la Zonda più bella mai prodotta.




Anche se nemmeno questa favolosa Cinque Roadster scherza, prodotta proprio come dice il nome in soli 5 esemplari (più 5 in versione Coupé), ed è la prima Pagani ad abbandonare i tre pedali a favore di un cambio sequenziale a 6 marce. Inoltre è la prima vettura stradale (considerando la coupé) ad utilizzare un telaio in carbotitanio.




 Però tutto questo passa in secondo piano quando la si guarda…è davvero ammaliante, di parole per descriverla non se ne trovano facilmente. Harry Metcalfe, fondatore di EVO disse di lei al tempo: “ con il suo mix di carbonio nudo, di bianco brillante e di rosso fuoco e la ciliegina sulla torta della presa d’aria snorkel, assomiglia a una mantide religiosa che sta puntando la sua vittima” Ed effettivamente non si può dargli torto…

Numerose le altre Zonda:

Una S Roadster, davvero elegante in questa tonalità.



Una F senza vernice. Perché verniciarla quando si può lasciarla così, nuda, riuscendo a vedere la curatissima trama della fibra di carbonio?



Una S Coupé. Anche per lei vale ovviamente il discorso fatto qui sopra!


In aggiunta alla Zonda, l’ultima nata in casa Pagani, la Huayra, che prende il nome da un’antica divinità andina, Huayra Tata, Dio dei venti. Se la Zonda è la Gioconda, questa è l’Ultima Cena…non ci sono parole per descriverla!




Abbandonato il 7.3 V12 aspirato, monta un 6.0 V12 biturbo, prodotto in esclusiva dalla AMG per la Pagani.


Presente inoltre la Huayra che potrete vedere in Transformers 4 (QUI per le altre stelle a quattro ruote)


Come detto in precedenza, non solo Pagani:
Carrera GT:  mossa da un V10 da 612CV in origine destinato alle corse, è una delle Porsche più belle di tutti i tempi, e soprattutto ha una delle melodie più belle di tutti i tempi! Un suono da far venire la pelle d’oca, un suono degno del miglior Stradivari.
Attenzione: rischio cecità!

 E cosa dire di questa Ford GT, una delle reinterpretazioni moderne più riuscite in assoluto? La livrea Gulf non fa altro che aggiungerle ulteriore fascino!


SLS GT: canto del cigno di un'automobile davvero anticonformista. Avrà una sostituta?




Un evento più unico che raro, viene da dire. E ora sorge spontaneo chiedersi, fino a dove si spingerà la mente di Pagani? Ci saranno altre Zonda? Uscirà una Huayra ancora più potente e leggera per contrastare P1, LaFerrari e 918? Una cosa è sicura, non smetterà mai di stupirci!

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