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Lunga vita alla Defender!

Alla fine di quest'anno, dopo 67 anni di onorata carriera, un mito dell'automobilismo se ne andrà in pensione, costretto dalle intransigenti ed asettiche normative sulla sicurezza. Una leggenda su quattro ruote, insieme alla Jeep Willis la off-road per antonomasia. Stiamo parlando della Land Rover Defender.


L'industria inglese era in ginocchio alla fine della secondo conflitto mondiale; la fabbrica Rover di Coventry, ad esempio, era stata bombardata e le materie prime latitavano. A Solihull, alle porte di Birmingham, si raccolsero gli sforzi e si cercò di rialzare la Rover dalle difficoltà: nel 1947 inizia la progettazione di un nuovo modello. Si narra che il capo progettista Maurice Wilks, rimasto impressionato dalla versatilità nelle faccende agricole della Jeep ex-bellica di un vicino, si domandò perché la produzione inglese non meritasse un'auto analoga; tracciò sulla sabbia della spiaggia di Red Wharf Bay le linee ancestrali di quella che sarebbe diventata la Land Rover.

Il primo prototipo è rudimentale. Si pensò ad una vettura, basata proprio su telaio Jeep, unica per tutti i mercati, mettendo volante e guidatore al centro (venne soprannominata infatti "centre steer"), disposizione che verrà abbandonata una volta in produzione. Al salone di Amsterdam 1948 viene presentato il modello definitivo: linee semplificate per risparmiare sui materiali, motore più potente del Rover P3 del prototipo, carrozzeria in alluminio (dopo la guerra l'acciaio era contingentato dal governo) e dipinta del verde degli Spitfire (anche in tal caso per motivi di reperibilità).


Fu un successo, sia tra i civili che tra le forze armate. Disponibile in diverse lunghezze ed anche station wagon o pick-up, subito si distinse per la versatilità che sarà il suo marchio di fabbrica; se ne videro ambulanze ed autopompe ad esempio, e ci si potevano connettere molti accessori da lavoro. Gli australiani usavano la griglia anteriore come graticola! La Rover, incoraggiata dalle vendite, prolungò la produzione oltre il paio d'anni programmati per la ripresa, oltre la quali si sarebbero tornate a produrre solo berline. Nel 1957 arrivò la prima versione diesel, da 2052 cc.



1958: è la volta della seconda serie. Più "matura" e rifinita (se così si può dire), fu la 4x4 degli anni '60, quella delle grandi esplorazioni in Africa ed Asia. La prima auto che una grossa fetta della popolazione mondiale vide coi propri occhi fu proprio una Land Rover. Viene introdotto un motore a benzina da 2052 cc e il diesel aumentò di cubatura. Il 1968 fu un anno importante dal punto di vista estetico: i fanali anteriori vennero spostati sui parafanghi.


Tre anni più tardi Land Rover diventa un marchio a sé stante e arriva la terza serie, con nuovi cruscotto, mascherina e cambio totalmente sincronizzato; sotto il cofano, anche un V6 e il V8 della più "civilizzata" Range Rover appena uscita, depotenziato a 91 cavalli. Attorno a quest'ultimo, nel 1979, nasce la serie "Stage 1", che con la mascherina in linea con i parafanghi e non più rientrata anticipò la serie successiva; anche tecnicamente, vista l'adozione della trazione integrale permanente. Con la quarta serie sparisce la denominazione "Series", I II e III, per le prime tre generazioni.



Quarta serie che arriva nel 1983; esteticamente è più o meno quella che conosciamo oggi. La distanza in pollici tra gli assi anteriore e posteriore, ancora adesso, vale a distinguere le diverse varianti del modello: "90" e "110". Due anni più tardi viene presentarata una versione ancora più lunga, la "127", rinominata in seguito "130". Nel 1990 esce la Land Rover Discovery, così, per distinzione, la nostra vecchia compagna d'avventure diventa "Defender". Non c'è nome più azzeccato per una vettura che ha difeso le nazioni di mezzo mondo (Italia tra queste) con le sue versioni civili e le varianti militari (come la "Wolf"). Nel corso degli anni '90 escono varie versioni, speciali e non, nuovi motori come il diesel Tdi200 da 107 cavalli, seguito dal Tdi300 da 111 e poi dal Td5 a cinque cilindri e 122. Unicamente per l'Esercito Italiano c'è la versione benzina aspirata da 136 cavalli.



La Defender che troviamo oggi in listino è quella del 2007: qualche orpello in più, ma senza aver perso un grammo della sua vena fuoristradistica. Cruscotto e volante moderni, ABS (optional), climatizzatore, radio mp3, sedili posteriori "classicamente" a favore di marcia. La "90" è anche parzialmente "cabrio". Esce addirittura la SVX per il sessantesimo anniversario, con fari a LED e cerchi in lega speciali. Il motore utilizzato è il Td4 da 122 cavalli.


A Francoforte nel 2011 la Land Rover ci illuse con la DC100 e la DC100 Sport (Defender Concept) che la fuoristrada potesse avere un seguito, ma per ora non se n'è fatto nulla, forse per il subentro di Tata a controllare il marchio. Vidi il prototipo al Motor Show con impressione favorevole, e sono convinto che prima o poi la storia avrà la sua rivincita. Intanto, dopo 67 anni dovremo dire addio alla vera "Land Rover", quella rude, brutale, efficace dappertutto. Le meritate celebrazioni si stanno sprecando in questi mesi: il marchio inglese ha riprodotto fedelmente, con tanto di repliche, un pezzo della catena di montaggio di Solihull; nella spiaggia di Red Wharf Bay, dove tutto ebbe inizio, è stata tracciata una sua sagoma lunga un chilometro usando...delle Defender. Anche Top Gear le ha reso omaggio domenica scorsa, ricreando uno spot d'antan dove la "Landie" scalava una diga con un argano.




Sono già uscite tre (costose) serie speciali. La Autobiography da circa 61000£ con più potenza, interni in pelle e verniciatura speciale. La Adventure invece rende omaggio alla sua anima off-road, con protezioni aggiuntive e gomme più tassellate. Ma la mia preferita è la Heritage da 27000£...dello stesso verde con il quale è nata, mascherina e logo d'origine e cerchi d'acciaio.


80 Autobiography, 600 Adventure, 400 Heritage. E basta. Dovremo dirle purtroppo addio...

...oppure no? Alla Land Rover si vocifera di una possibile piccola produzione extraeuropea (India?); non potrebbero essere vendute nell'Unione Europea da nuove, ma magari ci tornerebbero da usate. La Defender è dura a morire!

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